Titolo originale: The Call of the Wilde
Autore: Jack London
Data di pubblicazione: 1904
Editore: Einaudi
Traduttore: Gianni Celati
Pagine: 120
Genere: Romanzo di avventura
Prezzo: 9,00 €
Voto: 4/5
Ad alta voce
Letto da: Francesco Siciliano
Biografia di Jack London: qui
Trama: "Una storia di cani che mi è sfuggita di mano", così Jack London parlava de Il Richiamo della Foresta.
Buck gigantesco cane per metà sanbernardo e per metà pastore scozzese, che viene sottratto alla famiglia, con la quale viveva felicemente, e venduto dal giardiniere che aveva debiti di gioco.
Buck arriva nelle gelide foreste dell'Alaska, dopo un lungo viaggio e passando di mano in mano.
Opinione:
Sconsigliato agli animalisti. Non solo per l'iniziale "addestramento" (leggasi violenze) che Buck subirà prima di essere introdotto alla sua nuova vita (e col penultimo padrone in particolar modo) ma anche per scene naturali.
C'è un momento in particolare in cui Buck insegue un alce, descritto talmente bene che ho avuto la sensazione di vedere un documentario sui leoni e le antilopi o le gazzelle, insomma qualsiasi preda. C'è sempre quel contrasto di emozioni in cui sai che il leone inevitabilmente cenerà quella sera ma non puoi fare a meno di continuare a sperare che l'antilope riesca a fuggire. Però sai anche che la natura è questa e che è così che vanno le cose ma quella vocina interiore soffre per la povera preda.
Insomma, preparatevi.
Ma Il Richiamo della Foresta è anche una storia di amicizia tra un uomo e un cane. John Thorton è diverso da tutti gli altri uomini, lui gli ha salvato la vita.
Arriva solitario dal ridente paese dei boschi e scende fino a una radura tra gli alberi. Là un rivo biondo fluisce da sacchi marciti di pelle d'alce e si disperde a terra; lunghe erbe e muschi lo ricoprono e nascondono al sole il suo giallo splendore. E là egli rimane per qualche tempo silenzioso, ululando una volta sola, a lungo e lugubremente, prima di partire.
Il Richiamo della Foresta non è solo un libro per ragazzi: è un'allegoria di come avere successo nella società capitalista che all'epoca di London si stava avviando: devi avere autocontrollo, resilienza, devi adattarti. È una sorta di manuale su come avere successo in un mondo brutale. Buck è l'alterego di Jack: attraverso la sua odissea, Jack descrive gli incubi che lo assillano e la sua stessa lotta per sopravvivere e inventarsi una vita.
Ho iniziato la recensione sconsigliandolo alle persone sensibili al tema ma in realtà, se non avete ancora letto questo grande classico, vi chiedo solo un po' di pazienza e vi assicuro che il finale vi soddisferà appieno.
Alla prossima
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