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Lev Nikolàevič Tolstòj

Lev Nikolaevič Tolstoj nacque il 9 settembre 1828 a Jasnaja Poljana presso Tuia dal conte Nikolaj Il'ic e dalla principessa Marija Nikolaevna Volkonskaja. La madre mori quando Tolstoj non aveva ancora due anni. Nel 1837 mori improvvisamente anche il padre. 
Dell’educazione di Tolstoj, dei suoi tre fratelli maggiori e della sorella minore si occupò una loro lontana parente, T. A. Ergol'skaja, cui Lev fu sempre legato da particolare affetto. Trasferitosi con la famiglia a Kazan' nel 1841 e ammesso in quella università nel 1844 (dapprima alla sezione orientale della facoltà di filosofia, poi alla facoltà di giurisprudenza), nel 1847 Tolstoj lascia l’ateneo senza avervi ultimato gli studi e fa ritorno nella tenuta di Jasnaja Poljana, dove nel 1849 apre una scuola per i figli dei contadini. 

Nel maggio 1851 parte per il Caucaso dove rimane fino al 1854, partecipando alle azioni militari contro le popolazioni locali. 
Di ritorno dal Caucaso Tolstoj, dietro sua richiesta, fu trasferito nell’Armata danubiana che combatteva contro i Turchi e, nel novembre 1854, fu inviato a Sebastopoli, dove prese parte alla guerra di Crimea e alla difesa della città. 
Animato già in quegli anni da un profondo sentimento religioso (che nel 1854 gli faceva scrivere nel diario di essere dominato da 
un'idea grande, enorme: la fondazione di una nuova religione corrispondente allo sviluppo dell’umanità, la religione di Cristo, ma purificata dalla fede e dal mistero, una religione pratica che non prometta una beatitudine futura bensì che dia la beatitudine sulla terra 
Tolstoj si stanca della carriera militare e nel novembre 1856 va in congedo col grado di sottotenente. 

Tolstoj entrò nella vita letteraria russa negli anni sessanta, che erano dominati dalla lotta ideologica tra i rappresentanti della critica democratica e rivoluzionaria e della critica liberale e moderata. Entrato nel gruppo che faceva capo alla rivista progressista "Sovremennik" (in cui avveniva proprio allora un processo di differenziazione tra gli elementi più politicamente avanzati, sostenuti da Nekrasov, e quelli più moderati о incerti, tra cui Turgenev), Tolstoj ben presto si trovò isolato e deluso in quell’ambiente di intellettuali e ideologi, e per un breve tempo si avvicinò all’ala liberale e estetizzante, pur essendo intimamente estraneo anche ad essa. 

Al principio del 1857 lascia la Russia e compie il suo primo viaggio nell’Europa occidentale (Germania, Francia, Italia settentrionale e Svizzera).
Nel giugno 1860 parte per l’estero allo scopo di vedere il fratello Nikolaj ammalato di tubercolosi, e la sua morte, avvenuta nell’ottobre dello stesso anno, lo colpisce profondamente.  
Tornato in patria, oltre a ricoprire la carica di giudice di pace, Tolstoj inizia la pubblicazione della rivista "Jasnaja Poljana", di cui uscirono in tutto (nel 1862) dodici numeri.

Nel settembre 1862 sposa Sof'ja Andreevna Bers, figlia del medico di corte. Da principio egli si senti marito felice e non meno felice padre di una famiglia sempre più numerosa. Se in seguito la vita coniugale di Tolstoj si turbò, ciò avvenne non per una particolare cattiva disposizione d’animo della moglie, ma al contrario per il suo naturale desiderio di vivere una vita "normale", conforme alle consuetudini e ai pregiudizi del loro ambiente. Cosa che con Lev a un certo punto divenne chiaramente impossibile. 
Nel febbraio 1901 la chiesa russa con una Decisione del sinodo scomunicò solennemente Tolstoj perché, vi si diceva, egli dedicava 
la sua attività letteraria e il talento donatogli dal Signore alla diffusione tra il popolo di dottrine contrarie a Cristo e alla Chiesa.
La critica sociale di Tolstoj investiva non solo la chiesa ortodossa e lo stato zarista e le loro varianti europeo-occidentali, ma si risolveva in un’invettiva contro tutta la civiltà moderna, ispirandosi a un "comunismo" anarchico-cristiano di tipo patriarcale-contadino. 
Gli ultimi anni della vita di Tolstoj furono densi d’attività ma intanto andava maturando la sua ultima crisi morale, quella che lo costrinse a lasciare Jasnaja Poljana e che precedette di poco la sua morte. 

Ammalatosi durante il breve viaggio che segui la sua fuga, il 20 novembre 1910 Tolstoj mori nella piccola stazione di Astapovo, dove aveva trovato rifugio. Seguirono i funerali civili che riuscirono solenni nonostante gli impedimenti del governo zarista. Fu sepolto nel parco di Jasnaja Poljana, secondo il suo desiderio.  



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