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Orlando - Virginia Woolf

Virginia Woolf
Orlando 
Traduttore: Mario Fortunato
1928
280 pagine
Bompiani/Giunti editore
2/5

Ascoltato in formato audio letto da Sandro Lombardi

Dedicato alla poetessa (e grande giardiniera) Vita Sackville-West, di cui per un certo periodo Virginia Woolf fu amante. 

La storia di Orlando si snoda in modo unico e sorprendente. Parte dalla corte della regina Elisabetta I, dove Orlando, giovane cortigiano malinconico, vive i primi amori e conflitti interiori. Dopo aver attraversato varie avventure, si ritira a Istanbul come ambasciatore e subisce una trasformazione miracolosa: si risveglia donna dopo un sonno di sette giorni. Da quel momento, il personaggio attraversa epoche e società diverse, esplorando il proprio ruolo nella vita e nella storia.

Non era né completamente una donna né completamente un uomo; era una fusione di entrambi, e di più di entrambi

Ritornata a Londra, Orlando vive il passaggio dal Settecento al Romanticismo fino agli anni '20 del Novecento, mantenendo sempre una passione per la poesia e un’intensa ricerca del significato dell'amore. La narrazione segue un ritmo volutamente frammentato, mescolando momenti di satira, contemplazione e surrealismo.

Orlando è il fulcro del romanzo, nonché il simbolo della mutevolezza dell’identità. All’inizio è un giovane uomo inquieto, affascinato dall’arte e dalla poesia. Dopo il cambiamento di sesso, diventa una donna che sperimenta in prima persona le restrizioni sociali e culturali del suo tempo. Tuttavia, Orlando non perde mai la sua essenza, mantenendo un equilibrio tra maschile e femminile.

Il cambiamento di sesso di Orlando rappresenta la fluidità dell’identità e la relatività dei ruoli di genere. La trasformazione è trattata con naturalezza, sottolineando che l’essenza di una persona non è determinata dal corpo, ma dall’anima e dalle esperienze.

Orlando vive per secoli senza invecchiare. Il tempo diventa quasi una dimensione secondaria, fluida come l’identità del protagonista, e si piega ai bisogni della narrazione.

Woolf esplora le differenze tra essere uomo o donna in diverse epoche storiche, mostrando i privilegi e le restrizioni che derivano da entrambi i sessi. La scrittrice critica sottilmente le aspettative sociali attraverso situazioni ironiche e paradossali.

Come una donna, ho avuto di meno; come un uomo, ho avuto di più. Ma mai, mai ciò che desideravo davvero.

L’amore di Orlando per la poesia riflette il legame tra il trascendente e l’umano. La poesia è sia il mezzo per comprendere la vita sia un’espressione del desiderio di immortalità.

Le epoche storiche sono ritratte con un misto di nostalgia e ironia, mettendo in luce le contraddizioni della società inglese attraverso i secoli.

Virginia Woolf è una scrittrice complessa e forse la decisione di leggere 3 libri in audiolibro uno dietro l'altro (gli altri due: Gita al faro e La signora Dalloway) non è stata la scelta più saggia. Orlando è senza dubbio un'opera unica, ma l'intrinseca complessità di Virginia Woolf, unita a un periodo personale difficile, non mi ha permesso di entrare in sintonia con il romanzo. Mi è sembrato a tratti inafferrabile e distante, nonostante il fascino delle sue idee. Penso di doverle una seconda lettura. 

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