La valle della paura
The
Valley of Fear
sir
Arthur Conan Doyle
Bantam
Classic
1915
Mystery
5/5
Quarto e ultimo romanzo con protagonista Sherlock Holmes.
La
struttura è
molto
simile a quella di Uno studio in rosso: abbiamo un romanzo dentro il
romanzo.
Il
libro è suddiviso in
due parti:
The tragedy of Birlstone
nella quale si indaga su un omicidio e si ha anche la sua
risoluzione;
The
Scowrers
nella
quale abbiamo
un lungo racconto sui Vendicatori
e la Valle
della Paura.
Nella prima parte il narratore è,
come al solito, il dottor Watson.
Arriva un messaggio cifrato da un
informatore nella banda di Moriarty:
There-is-danger-may-come-very-soon-one.-Douglas-rich-country-now-at- Birlstone-House-Birlstone-confidence-is-pressing.
L’avvertimento arriva, però,
troppo tardi perché subito dopo arriva anche l’ispettore di
Scottland Yard, Alec McDonald che richiede l’aiuto di Holmes per un
caso di omicidio: mr Douglas è stato ucciso alla Birlstone Manor
House, un castello con tanto di ponte levatoio.
Al castello erano presenti Mr Barker, socio di mr Douglas, la giovane e bella vedova che appare subito poco contrita e si comporta in modo ambiguo e la servitù. L’assassino sarebbe scappato prima che il ponte levatoio fosse sollevato.
La seconda parte è stata scritta
dallo stesso mr Douglas ed è ambientata negli Stati
Uniti, nel 1875,
più precisamente nella
zona mineraria
di Vermissa Valley.
Il protagonista è un certo McMurdo
e
siamo sul treno che lo sta
portando a Vermissa quando
scopriamo
che
faceva parte di una società massonica a Chicago, e
che sta cercando
la corrispettiva a Vermissa visto
che sta per trasferirsi per lavoro.
Sfortunatamente qui questa società è stata trasformata in
un’associazione a delinquere capitanata
da McGinty.
Anche il capitano Marvin arriva in
città per indagare su McMurdo.
Nella seconda parte ho avuto un
iniziale spaesamento, lo ammetto, ho trovato difficile entrare nella
narrazione priva dei nostri protagonisti. Poi però il mood thriller
del romanzo riesce a catturarti completamente fino a lasciarti a
bocca aperta sul finale.
A me il libro è piaciuto molto,
infatti lo ritengo il migliore dei quattro. Qualcuno ha obiettato che
il giallo fosse troppo semplice quasi come fosse disgregato dalla
seconda parte. Certo, la metanarrazione può portare a pensare a due
romanzi differenti ma non dimentichiamo che si tratta di un unico
libro il cui titolo è proprio La valle della paura. Il giallo
iniziale è solo un pretesto per arrivare a questo racconto.
Lo consiglio a chiunque ami i generi
giallo e thriller.
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