Victor
Hugo
Victor-Marie
Hugo nasce il 26 febbraio 1802.
Durante
la sua infanzia viaggiò molto a causa del padre, comandante di
battaglione nella guarnigione.
Nel
1808 raggiungono
il padre, Leopold Hugo,
a Avellino per
7 mesi, successivamente
i
due genitori si
separano e
Victor e i suoi fratelli si trasferiscono con la madre in Spagna.
Nel
1815 il padre Leopold affida i figli a sua sorella Goton e proibisce
che questi vedano la loro madre.
Qualche
anno dopo,
Victor e suo fratello Eugène tornano
in casa della madre e Victor si iscrive alla facoltà di legge.
Victor si
innamora di
Adèle Foucher, amica
di famiglia. Tuttavia,
la loro corrispondenza viene scoperta e le due famiglie rompono
l’amicizia. I due sono costretti a scriversi in segreto.
Il
27 giugno 1821 muore la madre di Hugo e qualche giorno dopo, Victor e
Adèle si fidanzano. Quasi un mese più tardi, suo padre sposa
Catherine Thomas.
Il
12 ottobre 1822 Victor Hugo e Adèle si sposano a Saint-Sulpice.
Nella serata ci fu una crisi di follia del fratello Eugène.
Dopo
qualche anno, Hugo scopre che la moglie lo tradisce con un amico di
famiglia così inizia a condurre una vita di libertinaggio. Le sue
amanti sono parecchie.
Nel
1845 Hugo viene nominato dal re pari di Francia.
Ha
una relazione con un’attrice che è anche l’amante del figlio,
Charles.
Quando
Luigi Filippo abdica e il governo provvisorio proclama la repubblica,
Victor viene eletto deputato (conservatore) e partecipò con passione
ai lavori dell’assemblea legislativa fino al colpo di stato del 2
dicembre 1851.
Scrisse
un violento discorso contro Luigi Bonaparte. Charles, suo figlio,
viene imprigionato per un articolo contro la pena di morte.
Hugo
tenta di organizzare una resistenza al colpo di stato di Luigi
Napoleone. Pochi giorni dopo parte per il Belgio sotto falso nome.Nel
1852 viene espulso dalla Francia.
Si
ammala di una grave forma di antrace ma, nonostante si trovi in
pericolo di vita, Napoleone rifiuta l’amnistia.
A
settembre del 1870, rientra a Parigi e viene eletto deputato di
Parigi ma a marzo si dimette. Sei anni dopo fu eletto senatore di
Parigi.
Il
27 febbraio 1881, per il suo ottantesimo compleanno, ci fu una grande
manifestazione popolare con sfilata davanti alla sua abitazione.
Nell’agosto
del 1883 redige un testamento nel quale scrisse:
Dio. L’anima. La responsabilità. Questo triplice concetto basta all’uomo. A me è bastato. È la vera religione. Con essa ho vissuto. In essa muoio. Verità, luce, giustizia, coscienza, è Dio. Deus, Dies.
Nel 1885 ha una congestione
polmonare che lo porterà alla morte il 22 maggio.
La
salma fu esposta per una notte sotto l’arco di trionfo. Il 1 giugno
funerali di stato. Fu seppellito al Pantheon di Parigi. La sua tomba
si trova tuttora accanto a quella di Dumas e Zola.
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