Il Mastino dei Baskerville
The
Hound of the Baskervilles
sir
Arthur Conan Doyle
Bantam
Classic
1902
Mystery
4/5
Terzo romanzo di sir Arthur Conan
Doyle.
L’inizio
è a molti lettori ormai familiare. Siamo a Baker Street al tavolo
della colazione. Un uomo la sera prima ha dimenticato il suo bastone.
Si tratta del signor James Mortimer, come
denuncia
il suo biglietto da visita, e Sherlock e Watson si divertono a trarre
informazioni da piccoli dettagli presenti sul bastone.
Quando costui fa loro visita per la
seconda volta con la speranza di trovarli in casa, i nostri due amici
sanno già quasi tutto dell’anziano medico.
Il dottor Mortimer racconta loro di
una strana maledizione, che colpisce gli uomini della famiglia
Baskerville: un cane feroce (un mastino, appunto) uccide per
vendicare l’onore di una giovane donna che il capostipite della
famiglia aveva rapito.
Dunque, sir Charles Baskerville è
morto… di paura!
Un infarto, sostengono polizia e
medico legale ma il dottor Mortimer sospetta qualcos’altro. Sul
terreno circostante il corpo del povero Baskerville ha notato delle
impronte di un cane gigantesco.
Se così fosse, è importante
proteggere l’ultimo erede rimasto in vita: sir Henry, che sta per
arrivare dal Canada per prendere possesso della proprietà.
Il narratore è come sempre il dott
Watson che scrive il racconto, a caso risolto, e si avvale dei suoi
ricordi, delle lettere scritte a Sherlock e in parte delle note
scritte sul suo diario per poter ricostruire la vicenda nel modo più
fedele possibile.
La maggior parte del romanzo è
dunque ambientata a Baskerville Hall, una tenuta circondata dalla
brughiera, nei pressi di Dartmoor nel Devon. La campagna inglese è
sempre afascinante ma in questo caso, ci viene descritto quasi come
un luogo inospitale e pericoloso, con questa terra che fagocita
animali (e non solo).
I personaggi sono sempre ben
caratterizzati:
Sherlock Holmes, che non crede alla
leggenda, sa fin da subito di dover cercare un uomo in carne e ossa e
una spiegazione logica al problema.
Il dott Watson che per quanto abbia
imparato in questi anni non è tagliato per fare il detective ma è
molto coraggioso.
sir Henry Baskerville è un
brav’uomo, coraggioso e romantico: si innamora molto in fretta
(come spesso accade nei romanzi di quest’epoca) di Beryl Stapleton
e altrettanto velocemente (sempre in accordo con i romanzi
ottocenteschi) le chiede di sposarlo.
Beryl e John Stapleton, i vicini di
Baskerville Hall. Beryl fa il suo ingresso nella storia in modo un
po’ brusco e particolare; sembra credere nella maledizione del
mastino e mette in guardia sir Henry (e Watson).
John, al contrario, è un uomo
cortese e allegro, amante delle scienze, delle farfalle e della
natura.
Inizialmente, mi ha colpito la
scelta di Sherlock di separarsi e di mandare solo Watson a indagare e
proteggere sir Henry a Baskerville Hall; ma mi è anche piaciuta
perché ho un debole per Watson e la sua normalità paragonato
all’acume di Sherlock.
Ad un certo punto, comunque, sarà
inevitabile domandarsi che fine abbia fatto l’investigatore il
quale però ripagherà l’attesa del lettore con la soluzione del
caso, ovviamente.
Come per tutti gli altri romanzi e
racconti su Sherlock Holmes, la mia edizione della Bantam Classic è
in lingua originale. Io agevolo la lettura, quando possibile, con gli
audiolibri in italiano disponibili su YouTube.
Posso assicurarvi in ogni caso che è
accessibile soprattutto se avete, come me, un livello di inglese B1 o
superiore.
Se vi interessa potrei comunque
pubblicare il suo incipit così da rendervi conto se può fare al
caso vostro. Fatemi sapere nei commenti.
Consigliato agli amanti del genere
poliziesco con personaggi brillanti e storie mai noiose, ambientate
nella campagna inglese di fine ottocento.
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