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Dashiell Hammett

Samuel Dashiell Hammett nasce il 27 maggio del 1894 a Saint Mary’s County, nel Maryland.
A quattordici anni lascia la scuola (il Polytecnic Institute di Baltimora) e, com'è nella tradizione di molti scrittori americani, comincia a guadagnarsi la vita praticando i mestieri più disparati: dallo strillone di giornali al commesso di negozio, dallo stivatore all'operaio delle ferrovie al copywriter. 

Nel 1914 risponde a un annuncio economico della più grande agenzia privata di investigazioni del tempo, la Pinkerton, della quale diventa “operator”, cioè proprio agente investigativo. Un mestiere che deve interrompere nel 1918 per lo scoppio della prima guerra mondiale, quando Hammett viene arruolato, col grado di sergente, nel Motor Ambulance Corps dell’esercito americano. La chiamata alle armi gli costa cara: contrae, infatti, una polmonite che presto si tramuta in una grave forma di tubercolosi, a causa della quale sarà costretto a lunghi ricoveri in sanatori militari.

Finita la guerra Hammett riprende il suo posto alla Pinkerton, ma quasi subito è costretto ad abbandonare definitivamente quel lavoro che si rivela ormai troppo faticoso per il suo fisico debilitato dalla malattia (ma c’è anche chi afferma che la sua decisione nacque dal rifiuto di uccidere, su commissione, un uomo, un capo sindacalista: uno di quei tanti compiti di “repressione” per i quali, non di rado, veniva utilizzata la Pinkerton).

Nel frattempo Dashiell Hammett si sposa con Annas Dolan, una delle infermiere che lo avevano accudito, e diventa padre di due bambine, Mary e Josephine.
E’ in seguito all’ozio forzato e alle necessità immediate, di pura sopravvivenza per lui e la sua famiglia, che egli decide di mettere a frutto la sua esperienza alla Pinkerton per scrivere racconti polizieschi che comincia a pubblicare nel 1923 su delle riviste popolari allora di moda, i cosiddetti “pulp magazines”, considerati - in alcuni casi a torto - di infimo ordine, ma di grande diffusione.

Tra queste riviste si distingueva «Black Masck» raggiunse vero prestigio tra il 1925 e il 1936, sotto la direzione del capitano Joseph T. Shaw, che diede un decisivo impulso a rompere il modello - fino allora considerato unico - del romanzo poliziesco inglese. Quest’ultimo, come si sa, propone storie incentrate su puri enigmi da risolvere in maniera logica e deduttiva. 
Contro tale impostazione si adoperò il capitano Shaw, il quale più tardi ricorderà: 

Io e i miei collaboratori decidemmo di creare un nuovo genere di racconti polizieschi, diverso da quello inviso al tempo dei Caldei e più recentemente adottato da Gaboriau, Poe, Conan Doyle e da tutti gli altri, cioè il genere deduttivo tipo parole incrociate o puzzle che, deliberatamente, mancava di ogni valore emotivo umano.

Era il programma di quella che sarà definita la “hardboiled school”, la scuola dei duri, alla quale, più per vocazione propria che per semplice adesione, trovò piena rispondenza la narrativa di Hammett.
Praticamente è lui, con la lucidità e l’autorevolezza della sua pagina, e il profondo realismo delle sue storie, il vero fautore della rottura col poliziesco tradizionale. Il cambiamento è radicale: lo schema si fa aperto; la ricerca degli indizi e i procedimenti razionali sono sostituiti dall'azione; la vicenda, più che tendere alla scoperta di un colpevole si risolve nello scioglimento di alcuni nodi criminali; il riferimento con la realtà, specie quella sociale, è costante. 
Da tutto ciò conseguono situazioni non fittizie e personaggi estremamente vivi che hanno linguaggio, gesti, umori, degli uomini in carne e ossa. 
In questo quadro uno dei più grandi meriti di Hammett fu quello di adoperare una scrittura immediata, che rifletteva sulla pagina il parlato di uso corrente, fino ad arrivare alle espressioni più infimamente, ma efficacemente gergali.

Hammett si separa dalla moglie, e da San Francisco si trasferisce a New York. Qui fa conoscenza con una giovane scrittrice di teatro, che diventerà nota in particolare per il lavoro “Le piccole volpi”. Si tratta di Lillian Helmann, alla quale, con alterne vicende, Hammett resterà legato per 31 anni, fino alla morte. Quando si conobbero lui aveva già cominciato a bere in maniera spropositata. Il giorno in cui si incontrarono Hammett usciva da cinque giorni di sbornia. E, più tardi, se nel loro rapporto ci furono dei periodi “bassi”, ciò dipese proprio dall'alcolismo dello scrittore, che provocò spesso delle rotture tra i due. 
Ma dopo ogni separazione lei tornava, perché sentiva di non poter abbandonare l’uomo che amava in quelle condizioni disperate.

Nel 1942 riuscì ad arruolarsi di nuovo, nonostante la tubercolosi, e fu inviato con il grado di sergente nelle Isole Aleutine, dove curò la redazione di un giornale dell'esercito.
Al suo ritorno dalla guerra, Hammett era affetto da enfisema e il suo alcolismo era peggiorato. Nel 1948 riuscì a liberarsi dal vizio dell'alcool, ma iniziò a pagare per le sue idee politiche. Per aver contribuito in qualità di tesoriere a un fondo per la cauzione di sospettati comunisti in attesa di processo, fu processato e intimato a testimoniare sui nomi dei contribuenti al fondo. Hammett rifiutò di testimoniare e fu condannato a sei mesi di carcere per oltraggio alla corte. Al suo ritorno in libertà scoprì che il suo nome era sulle "liste nere": Hollywood troncò ogni rapporto di lavoro con lui e le trasmissioni radiofoniche basate su materiale dello scrittore furono sospese.

Fu di nuovo citato in tribunale contro lo Stato, per una causa di tasse arretrate che si chiuse con la confisca di ogni suo bene. Hammett si ritirò in solitudine, in stato di povertà, vivendo da solo fino al 1956, quando il continuo aggravarsi della sua salute lo costrinse, malgrado il proprio orgoglio, a trasferirsi in casa della Hellman. 
Nel 1960 la tubercolosi si trasformò in cancro e diede inizio un'agonia destinata a protrarsi fino al 10 gennaio 1961 quando Hammett morì in un ospedale di New York
Come veterano di due guerre mondiali, fu sepolto al Cimitero nazionale di Arlington.




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