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I ragazzi della via Pal - Ferenc Molnar


I ragazzi della via Pal
A Pál utcai fiúk
Ferenc Molnar
1906
Nord-Sud edizioni
romanzo per ragazzi
153 pagine
4,90€
5/5


Questo romanzo potrebbe far riaffiorare la solita questione del “ai miei tempi sì che si giocava, non come oggi…”
È la solita solfa, care nuove generazioni, mi dispiace, anche la mia generazione (millennial) ha subito tali accuse perché a detta loro stavamo “sempre davanti alla tv”.

Cari boomers, posso ricordarvi che siete stati proprio voi ad averci impedito di giocare per strada perché “troppo pericoloso”? E chi ha reso il mondo pieno di macchine e altri pericoli se non voi?
Tuttavia, noi vi ringraziamo perché il mondo si è evoluto rispetto ai vostri tempi quindi, dai, firmiamo una tregua.
Io giocavo con i miei cugini nel mio giardino a tanti vecchi giochi: un, due, tre stella!, strega comanda color, acchiappare, campana, e altri giochi con la palla o inventati da noi. E sono sicura che lo stesso vale per le nuove generazioni perché i giochi con gli amici sono imprescindibili.
Anche io, da bambina, ero a capo di una banda, non eravamo dieci, come i ragazzi del libro, ma solo tre e non avevamo nemici reali ma solo immaginari.
Anche nella mia banda c’erano dei gradi: a me “arrivavano ordini” attraverso il mio orologio in cui era disegnato un polpo viola e li facevo eseguire ai miei cugini più piccoli, soldati semplici.

Bene, deponiamo l’ascia di guerra e parliamo del libro.

Budapest, fine ‘800.
Due bande rivali: i ragazzi del Grund della via Pal e quelli dell’Orto botanico.
Il Grund è per i poveri, è un campo incolto che sta dietro la segheria, Lì ci sono le cataste di legna che fungono da fortezza a cui apporre la bandiera. E poi si può giocare a palla.
Ed è proprio per questo che i ragazzi dell’orto botanico vorrebbero occupare il Grund.
La dichiarazione di guerra avviene con il furto della bandiera dei ragazzi della via Pal ad opera di Feri Ats. Ma Nemecsek ha visto tutto.
Come spesso accade quando ci si approccia ai libri per ragazzi, avevo basse aspettative nei suoi confronti.
Ancora una volta, mi sbagliavo.

Le dinamiche tra i ragazzi mi hanno riportata indietro nel tempo, non solo per i giochi simili ma anche per i rapporti di amicizia, lealtà e sconcerto di fronte a tradimenti e cambi di opinione perché i bambini vivono i rapporti e i giochi con molta serietà forse anche più seriamente degli adulti.

Si è rivelato un bellissimo libro, tanto accattivante che ho fatto fatica a posarlo ogni volta per fare altro.
Nonostante l’abbia letto da adulta, l’ho davvero apprezzato molto. Trasmette i valori più importanti di amicizia, lealtà, onore, rispetto, del riscatto e del perdono.


Gli si affacciò alla mente una vaga idea di ciò che è la vita, che spinge tutti a lottare, a volte con gran serenità e a volte con una grande tristezza.
È impossibile non affezionarsi ai personaggi:
Nemecsek, il più piccolo del gruppo e per questo soldato semplice a cui tutti possono dare ordini;
il capo Jonas Boka, il più saggio tra tutti i ragazzi;
Csonakos e i suoi fischi.
Sono tutti ben caratterizzati, anche i “nemici” Feri Ats, i temuti fratelli Pasztor e tutti gli altri personaggi adulti.

Ho adorato la società dello stucco e la vicenza col professore di latino; la minuzia dei dettagli: le bandiere, i verbali, i gradi che vengono rispettati con rigore.

Non mancheranno le lacrime, vi avviso, ma vi ruberà il cuore e sarete contenti di averlo letto.
Un bellissimo regalo per i ragazzi ma anche una bella lettura per voi adulti, se ancora non l’avete letto.


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