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Bel Ami


Bel Ami
Guy de Maupassant
1885
4/5



A volte noi lettori siamo vittime dei nostri stessi pregiudizi; ci facciamo un’idea di ciò che potrebbe contenere il libro in base all’epoca in cui è stato scritto, il nostro pregresso con certi autori dello stesso periodo o della stessa nazionalità, in base alla copertina, al titolo, in base alle recensioni di altri lettori, ecc.
Mi ero fatta una certa idea anche su Bel Ami, dall’alto della mia esperienza da lettrice da quattro soldi come di un libro antiquato, noioso.
Mi sbagliavo.

Il mondo del giornalismo e del potere viene criticato aspramente: non importa se sai scrivere o no, se hai un’adeguata istruzione, se la tua notizia è vera o inventata: se sei abbastanza spregiudicato e determinato potrai fare carriera rapidamente.
I politici fanno i loro calcoli e i giornalisti i loro ma sono sempre pronti a rovinare un politico qualora questo non gli servisse più.

Georges Duroy è un sottuficiale in congedo, reduce dalle colonie nord africane, torna a Parigi ma non ha una lira. Un giorno incontra un suo vecchio amico che fa il giornalista e che gli suggerisce di scrivere un articolo da presentare al suo capo. George, pur avendo una storia da raccontare, non ha la minima esperienza su come impostare un articolo che sia abbastanza accattivante, così chiede consiglio all’amico ma questo lo manda stranamente a casa sua, da sua moglie.

Devo essere onesta: la storia di un donnaiolo arrivista che seduce le donne, grazie al suo fascino, solo per i suoi fini non è tra le mie trame preferite, tuttavia la storia raccontata e lo stile di scrittura di Maupassant fanno in modo di tenerti dentro fino in fondo. George è un arrampicatore sociale, è vero, e non c’è niente di strano in questo, molti altri autori ci hanno parlato di giovani squattrinati che cercano di fare carriera il più velocemente possibile per poter frequentare gli sfarzi e le belle donne dell’alta società.

La parte difficile da mandare giù nel 2020 è lo stalking e la violenza che questo “Bel Ami” ottocentesco riesce a raggiungere che troppo somiglia ad eventi che ormai non siamo più disposti a sopportare.

Le donne infatti, come spesso succede, non ne escono molto bene. Le amanti di Duroy sono tante e tutte volubili, facilmente ingannabili, fragili, ingenue.
Sono rare le donne abbastanza sveglie e qui ce n’è solo una: Madeleine.

Madeleine è la vera giornalista: appassionata, ha un buon stile di scrittura, stringe amicizie importanti che le danno informazioni utili.
Peccato sia una donna e dunque costretta ad agire nell’ombra e a celarsi dietro il nome del marito di turno.

Penso sia un romanzo da leggere quindi non posso che consigliarvi la lettura.

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