José Saramago – Cecità Premio Nobel per la Letteratura 1998 Traduzione di Rita Desti 276 pagine – Feltrinelli Nel mezzo di una coda al semaforo, un uomo diventa improvvisamente cieco: non vede nero, ma un bianco abbagliante. È la prima vittima di una cecità che si rivela contagiosa e che, nel giro di poco tempo, porta un gruppo di persone a essere rinchiuso in quarantena in un vecchio manicomio, lasciato all’autogestione e isolato dal resto del Paese. Tra loro ci sono un oculista e sua moglie: lei è l’unica a continuare a vedere, ma finge la cecità per poter restare accanto al marito. Quando il manicomio si popola sempre di più, iniziano le prepotenze, il degrado e la violenza: la fame diventa strumento di ricatto e potere, un chiaro riferimento alle dinamiche dei Paesi occidentali e alle disuguaglianze sociali. Fuori, intanto, tutti sono diventati ciechi. Dopo un incendio, i protagonisti riescono a uscire dalla struttura e si trovano davanti a un mondo in cui non esistono più gerar...