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L'uomo in fuga

Richard Bachman/Stephen King
The Running Man
Delio Zinoni - traduttore
1982
258 pagine
Sperling & Kupfer




Continua il mio viaggio nel mondo kinghiano; sto infatti cercando di recuperare tutta la bibliografia di Stephen King. 

Quando un libro è scritto con lo pseunimo Richard Bachman sappiamo che non sono presenti elementi soprannaturali. E questo è quanto sapevo quando ho iniziato il romanzo. Non sapevo e non voglio sapere niente sulla trama per poter scoprire il romanzo man mano. 

Se però questo non è il tuo caso, ecco di cosa si tratta: 

L'uomo in fuga è un distopico ambientato nel futuro, 2025 per la precisione, in America. La società è afflitta da un'enorme disparità socio-economica. Il protagonista, Ben Richards, ovviamente vive sul versante povero. 

I poliziotti ormai si avventuravano raramente a sud del Canale. Co-Op City era un quartiere infestato dai topi, fatto di parcheggi, negozi deserti, centri urbani e campi giochi asfaltati. La legge, lì, erano le bande in motocicletta.

Ben è disoccupato, sua figlia piccola, Cathy, ha una grave polmonite che non può essere curata senza soldi per medici e farmaci e dunque, sua moglie Sheila, si prostituisce. 

Le strade erano spettrali, silenziose. Se uno usciva, prendeva lo pneumo-bus, oppure portava un cilindro a gas.

Alla tri-vù trasmettono giochi a premi crudelissimi, come ad esempio Il Macinadollari, gioco al quale possono partecipare solo gli ammalati  cronici di cuore, ai polmoni o al fegato, oppure con disabilità "per dare una nota di comicità" come dicono quelli della Rete o più onestamente per far fuori persone. Dove sta la crudeltà? I concorrenti devono stare in piedi su un cilindro rotante e contemporaneamente parlare e rispondere alle domande del conduttore. Per ogni minuto passato in piedi si vincono soldi mentre per ogni risposta sbagliata se ne perdono e il cilindro aumenta di velocità. 

Ben, disperato e preoccupato per le sorti della figlia e di sua moglie, partecipa alle selezioni e dopo tanti test fisici e psicoattitudinali, viene scelto per partecipare a L'uomo in fuga. Come da titolo, i concorrenti di questo programma devono scappare o nascondersi da una squadra di Cacciatori che hanno l'ordine di ucciderli, supportata dalla popolazione che guadagna grazie alle segnalazioni. Come per il Macinadollari, ogni giorno di sopravvivenza fa aumentare il montepremi, ci sono degli extra se i concorrenti riescono ad uccidere poliziotti e se si sopravvive per trenta giorni in palio c'è un miliardo di nuovi dollari. 

Se ti piacciono i distopici e meno i libri horror, Richard Bachman è lo pseudonimo che fa per te. A mio giudizio, L'uomo in fuga e La lunga marcia meritano una posizione nell'Olimpo del genere. 

Subito dopo averlo letto ricordo di averlo definito 'brutale' perché sul finale, per nulla scontato secondo me, King si lascia andare a scene abbastanza cruente. 

Manca la coralità, il senso di comunità e il lavoro di squadra che tanto mi piace nei romanzi del re ma sono rimasta affascinata da questa storia precorritrice di molti distopici moderni. 

Voto: 5/5

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